Torniamo a parlare della letteratura horror, anzi, torniamo alla mia collezione di “capolavori della letteratura horror”.
Scrivo oggi di Lovecraft, che è un’icona della letteratura da brividi, riconosciuto come uno dei più grandi, insieme ad Edgar Allan Poe.
Io non ho letto altri suoi libri, ma questo mi è sembrato noioso. Stiamo parlando di gusti personali… ovvio… Questo libro potrebbe piacere a gente affascinata dai dettagli scientifici e/o archeologici, o essere letto da gente come me, che lo finisce solo perché l’ha iniziato! E’ questa la dice tutta. Si tratta di una spedizione geologica per procurare campioni in profondità nel terreno e nelle rocce in diverse zone del continente antartico. Come è giusto che sia, per questo genere, le cose non vanno sempre come lo si sperava, e per i personaggi inizia un viaggio terrificante. Incontrano scene strazianti e disegni di mostri mai visti o conosciuti prima. Purtroppo la descrizione di questi esseri è così complessa che ti perdi prima di arrivare alla fine, io non sono riuscita a visualizzare un’immagine nitida e allo stesso tempo terrificante delle creature descritte.
Adesso riconosciamo che stiamo parlando del concetto di “orribile” dell’800, ma non possiamo paragonarlo al genio folle misto a orrore che ha E.A. Poe.
Questo libro lo ritengo interessante quanto una biografia di una fotocopiatrice, credo che l’autore si è perso in troppi dettagli scientifici e accurati per poter trasmettere emozioni forti ai lettori. In un solo momento ho avvertito un inizio di brivido, che purtroppo è arrivato quasi a fine lettura ed è durato poco.
Probabilmente un film tratto da questo libro, con bei effetti speciali e sonori lo guarderei e sarebbe sicuramente più “pauroso”. Ricordiamoci che un bel libro, come anche un bel film, non deve avere solo una trama, ma trasmettere emozioni forti. Quindi dovresti impegnarti per trasmettere le emozioni che vorresti il tuo lettore percepisse.
Comunque sia, ripeto che è un parere personale, quindi siete invitati a leggere questo libro per vedere com’è e forse condividere con me i vostri pareri.
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